martedì 12 febbraio 2013

Recensione - Una Franca


Un altro ristorante scoperto per caso un anno fa grazie a mia zia, che ha l'abitudine di sperimentare locali sempre nuovi.
Nella ridente località di Favaro, lungo la strada per Oropa, si trova questo ristorante dall'esterno abbastanza anonimo che a sorpresa rivela interni sontuosi ed estremamente barocchi, dai toni cupi ma lussureggianti, praticamente privo di qualsiasi illuminazione naturale sostituita egregiamente da candele e lampadari di foggia antica e sfarzosa.
Il locale è abbastanza piccolo, alcuni direbbero claustrofobico, ma personalmente ritengo che l'estetica abbinata alle dimensioni crei una sorta di immaginario luogo al di fuori della realtà, quasi si fosse caduti nella tana del Bianconiglio. Non posso che esserne estasiato.
Si rivela un ristorante a conduzione familiare, ma anche qui l'insolito sfocia nella delizia quando la vistosa matrona e le sue figlie trasformano il servizio in un piacevole susseguirsi di dialoghi e battute, piacevoli perfino per me che amo il silenzio durante il pasto.
Sembra esserci musica lirica in sottofondo, molto bassa fortunatamente, ma godibile da un orecchio attento e piacevolmente predisposto.
Il menù è deciso dai proprietari, sebbene sia possibile fare ordinazioni o richieste particolari.
Giungono con ritmo blando ma non lento gli antipasti, che alternano piatti relativamente comuni ma eccellenti al palato a chicche del gusto non facilmente trovabili in Piemonte, ad esempio lo gnocco fritto o dei tortini di erbette a forma di cuore.
Una piccola pausa per ritemprare gli animi e gli stomaci ed ecco che giungono i primi, anch'essi deliziosi, in particolare la specialità della casa, la famosa fonduta di zucca, una crema speziata di zucca e formaggio dal sapore intenso e dalla consistenza cremosa. Dirla deliziosa è quasi un'offesa per questo capolavoro.
Arrivano i secondi quando lo stomaco comincia a dare segni di cedimento, ma la volontà è forte per cui si continua con un delicato coniglio in fricassea che oscura un po' lo spezzatino misto, in ogni caso tutto cucinato alla perfezione.
Dopo un obbligato break giunge un'intera torta per il nostro tavolo da sei, accompagnata da una generosa dose di assaggi di torta sbrisolona, che purtroppo personalmente non riesco a godere completamente in quanto già satollo dai secondi.
Alla cassa il conto non è modico, ma se confrontato con il pasto da poco effettuato risulta decisamente proporzionato.
Commento finale: ad oggi il mio ristorante preferito in assoluto, una vera e propria esperienza culinaria che ognuno nella vita dovrebbe fare.


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